Osho – Le Upanishad hanno un approccio molto estetico nei confronti della vita

Osho – Il più grande contributo dei veggenti delle Upanishad è che hanno reso questo mondo e l'altro mondo sinonimi. Hanno abbandonato l'idea del mondano e del sacro. QUELLO rappresenta l'assoluto, L'ultimo, l'altra sponda; questo rappresenta l'immediato, il qui e ora, questa riva. Entrambi sono uno perché: questo è il tutto, questo è il tutto — non c'è alcuna distinzione.

Le religioni ordinarie vivono condannando questo mondo; condannando questo mondo lodano l'altro mondo. Le Upanishad hanno un approccio totalmente diverso: lodano questo mondo con tutta la sua bellezza, splendore; lodando questo mondo lodano l'altro mondo. Questo approccio è affermativo per la vita.

Le Upanishad amano moltissimo la vita. Non insegnano la rinuncia, insegnano a gioire. Sarebbero stati d'accordo con Gesù quando Gesù dice ripetutamente ai suoi discepoli, “Rallegrarsi! Rallegrarsi! Vi ripeto rallegratevi!” Le Upanishad hanno un approccio molto estetico nei confronti della vita — non l'approccio di un asceta ma l'approccio di un poeta, a painter, un musicista, a dancer. Il loro approccio non è in alcun modo patologico.

Ma quella visione è completamente scomparsa. Invece di quella visione estatica della vita, per tremila anni l'umanità ha vissuto con un'idea molto sadomasochista: tortura te stesso e insegna agli altri in modo che possano anche torturare se stessi, perché questo è l'unico modo per far rallegrare Dio. Questa è davvero una condanna di Dio, come se Dio fosse un torturatore, come se gli piacesse che le persone soffrissero e soffrissero.

Anche oggi continuiamo a lodare l'atteggiamento ascetico. La persona che si tortura diventa un grande santo. Se digiuna muore di fame il suo corpo, si sdraia su un letto di spine, sta nudo al freddo, siede nella stagione più calda circondato dal fuoco, allora abbiamo un grande rispetto per lui.

Questo rispetto mostra semplicemente che le nostre menti sono in uno stato molto malato. Non siamo per la salute, per completezza, per la gioia, per la beatitudine. Siamo suicidi, omicida. E in nome della religione è stato commesso un grande suicidio. L'intera umanità è diventata suicida.

Fonte – Libro di Osho “I Am That